TEMPODACQUA.

L’acqua dimensione del tempo.

A Film by Alfonso Femia/InsidethewhaleAF517 & Diorama
Biennale di Pisa. III Edizione
©Alfonso Femia & Diorama 2019

Non e semplice costruire una riflessione sul cambiamento climatico che esca dagli stereotipi. Il video Tempodacqua mette insieme le paure collettive e riprende il tema dominante della Biennale “Getta il tuo pane sull’acqua, perche dopo molto tempo tu lo ritroverai.”
La frase e tratta dall’Ecclesiaste ed esprime l’importanza del dare e del ricevere.
Il video racconta dei “cicli di esistenza”, i tempi in cui l’acqua ha dato e ha preso, senza mettere l’accento sui termini di positivita o negativita, ma affermando “ci troviamo a questo punto, ammettiamolo e mettiamo ora in campo la nostra creativita”.
La strategia narrativa si ispira al tempo che si ripete e mette l’accento sui momenti importanti, le soglie tra i diversi tempi.
“Occorre introdurre un tempo lento a fianco del tempo veloce che la quotidianità ci impone. Occorre farlo ritornando a osservare, ascoltare, a guardare l’invisibile. È realtà. È magia. Ci si ferma davanti all’invisibile e si comincia a sentire la forza di gravità del tempo, tutta la sua profondità e stratificazione, il suo essere tempo tra i tempi.”

It is not easy to speak of climate change without stepping into stereotypes. The “Tempodacqua” video brings together collective fears and represents the dominant theme of the Biennale “Cast thy bread upon the waters: for thou shalt find it after many days.”
The phrase is taken from the Ecclesiastes and it expresses the importance of giving and receiving.
The video speaks of the “cycles of existence”, the times in which water gave and took, without emphasizing the terms of positivity or negativity, but stating “we are at this point, let us all admit it and start using our creativity”.
The narrative strategy focuses on the idea of time that repeats itself, emphasizing the important moments, the thresholds between different times.
“It is necessary to introduce a slow time alongside the fast time that everyday life imposes on us. It is necessary to do this by returning to observe, listen, to look at the invisible. It’s reality. It’s magic. We stop in front of the invisible and begin to feel the force of gravity of time, all its depth and stratification, the fact that it is a time between times.”